TURBO RABBINO – Intemperanza_celeste

Letra “TURBO RABBINO – Intemperanza_celeste” Official Lyrics

1. Contatto tra due dimensioni codipendenti
Due cellule bianco latte, ora rotonde, ora ovali. Sembrano fondersi l’una all’altra, ma non lo fanno mai. Una vibrazione all’altezza delle tempie le accompagna. Forse sta avvenendo proprio tra una tempia e l’altra. Echeggiano e si staccano, ora sono siluri. Lunghi siluri smussati che si allontanano e dolcemente si magnetizzano. le due estremità più vicine, polarizzate una l’opposta dell’altra, tornano ad avvicinarsi. Le cellule si allungano ulteriormente e, ormai a contatto, una delle due (non è dato saperlo) cambia polarità. Tuttavia non si respingono: stanno accumulando una forte energia vibrante. Il nervo occipitale pulsa e l’energia sembra voler salir. Formicolio e torpore attorno.

2. Dimensione spirituale: violata
Il vento sta soffiando. La luna è immensa: Tar la vede tramontare oltre la vallata. Il cratere è enorme: Tar l’osserva mentre si ritira increspandosi. Dolcemente si rilassa e torna ad esistere. Tar lo sa, l’ha visto mille volte. La superficie lunare è liscia, morbida, rosa. Tar la chiama pulsione craterica: frenetica nell’affondare verso il nucleo fino a sparire, calma e ammaliante nel risalire. Ad ogni rinascita il cratere si espande. Tar ha notato una cosa interessante, anche se un pò lo inquieta: quel cratere, notte dopo notte, occupa sempre più superficie. Tar si chiede cosa potrebbe accadere se una notte, prima del tramonto, si verificasse una pulsione tale da far collassare la luna. Da inghiottirla completamente. Tar crede che, probabilmente, lei sparirebbe del tutto. Lasciandolo solo ad osservare un cielo nerissimo.
É mattina. Tar è stanco morto, eppure si è appena svegliato. La piazza del castello è deserta, la sua ombra lo precede. Tar ha caldo, si gira per controllare se anche la quercia, come lui, finalmente ha la sua ombra. Ce l’ha! Tar la raggiunge in un istante. Ci si sdraia, ma ora il vento soffio ancora più forte e gliela porta via. Tar piange: è volata via anche la sua.
Entra in chiesa. Bagna le dite nell’acqua santa: alzando lo sguardo al Cristo, mima con movimenti impercettibili il segno della croce. Cammina lentamente nel corridoio tra le panche, a testa bassa fino all’altare. La sta riposando una donna bellissima. Osserva le morbide forme e la pelle, liscia e pallida. I lunghi capelli si adagiano con una tale grazia su quel freddo marmo. Sdraiata su un fianco, il collo scoperto, minuto e sottile. Le sue orecchie sono la prova dell’esistenza di Dio. Sta arrivando qualcuno, o qualcosa. Tar sa che deve andarsene subito: esce e scappa via. Tar non si guarda indietro. Potrebbe correre per sempre, tuttavia non è immune alla fatica. Tar odia la pesantezza che prova una volta fermo, ma non è per questo che sta correndo più del dovuto.

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3. Dimensione tangibile: contaminata
Era appena tornato dal suo lungo viaggio, bramato da tempo e finalmente concluso. Nonostante l’ora sua moglie gli aprì subito la porta: sembrava l’avesse aspettato all’ingresso per tutto quel tempo. Lui pianse, lei gli sorrise con occhi meravigliosi e gonfi di lacrime: che bel sorriso aveva, quante volte lo vide lontano da casa. Si abbracciarono senza dire una parola, stringendosi forte

4. Nebuloso ricordo del desiderio, registrato su una vecchia videocassetta

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5. Conseguenza tangibile

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6. Conseguenza spirituale
Il vento soffia molto forte stasera. Tar è stanchissimo: ha corso tutto il giorno, fuggendo non sa da chi, o da cosa. Sicuramente da qualcosa di brutto, da una sensazione spiacevole. Se si concentra riesce ancora a sentirla incombente: è lì da qualche parte, ma la sua lunga fuga dovrebbe averlo messo momentaneamente al sicuro. Non era mai arrivato così lontano. Tar sa che fermarsi ad ammirare la luna anche stasera è rischioso, ma non può farne a meno. Tar ha corso così tanto per godersela un’altra volta. É nato e vive per osservarla. Tar è in anticipo: ha scelto un luogo fantastico per veder nascere la luna, raggiungendo la sommità di un ripido scoglio roccioso che domina una particolare vallata desertica. Tar sorride. Tar aspetta. Il vento non soffia più.

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